15 Aprile 2025

Scoperta italiana rafforza il legame tra il virus di Epstein-Barr e la sclerosi multipla: nuove prospettive per la prevenzione

mononucleosi

Questa scoperta apre la strada a strategie di prevenzione mirate e personalizzate, e rilancia l’importanza della ricerca italiana nel panorama scientifico internazionale.

Una nuova scoperta scientifica potrebbe rivoluzionare l’approccio alla sclerosi multipla, offrendo nuove speranze non solo per la cura, ma anche per la prevenzione della malattia. Al centro della ricerca c’è il virus di Epstein-Barr (EBV), già noto per la sua associazione con la sclerosi multipla (SM), la cui connessione causale è stata recentemente confermata.

Il vaccino arma efficace contro la sclerosi multipla

Proprio su questo fronte si apre uno scenario promettente: lo sviluppo di un vaccino anti-EBV potrebbe infatti rappresentare un’arma efficace per prevenire l’insorgenza della SM. Tuttavia, la diffusione capillare del virus – presente in oltre il 90% della popolazione adulta senza causare sintomi evidenti – rende complesso l’impiego di una vaccinazione di massa. A ciò si aggiungono possibili ostacoli legati all’accettazione del vaccino da parte della popolazione, un tema reso particolarmente sensibile dopo l’esperienza della pandemia da Covid-19.

 

A fornire nuove chiavi di lettura è uno studio condotto dal Centro Sclerosi Multipla dell’Università Sapienza di Roma – Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea, pubblicato sulla prestigiosa rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).

I ricercatori italiani hanno individuato alcune varianti del virus EBV che interagiscono direttamente con specifici geni associati alla predisposizione genetica alla SM. Questa “comunicazione” tra virus e geni sembra aumentare il rischio che l’infezione possa scatenare la malattia.

 

Cos’è il virus di Epstein-Barr

Il virus di Epstein-Barr (EBV), noto anche come Herpes umano di tipo 4 (HHV-4), è un virus a DNA appartenente alla famiglia degli Herpesviridae. È il principale agente causale della mononucleosi infettiva, comunemente chiamata “malattia del bacio” a causa della sua trasmissione principalmente attraverso il contatto con saliva infetta.

Il virus è estremamente diffuso, con circa il 90-95% della popolazione mondiale che entra in contatto con esso almeno una volta nella vita.

La trasmissione avviene principalmente attraverso il contatto con saliva infetta, ma anche attraverso goccioline di saliva disperse con starnuti o colpi di tosse e condivisione di oggetti contaminati.

I sintomi della mononucleosi includono febbre, mal di gola, linfonodi ingrossati e affaticamento.

Oltre alla mononucleosi, l’EBV è stato associato allo sviluppo di alcuni tumori e malattie autoimmuni, come linfomi e malattie infiammatorie croniche.

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I sintomi più comuni della mononucleosi infettiva, causata dal virus di Epstein-Barr, includono:

Stanchezza estrema: spesso grave e persistente per settimane o mesi.

 

Mal di gola: spesso associato a placche bianco-giallastre sulle tonsille, rendendo difficile la deglutizione.

 

Ingrossamento della milza: presente in circa il 50% dei casi, può essere asintomatico ma comporta il rischio di rottura.

 

Le misure di prevenzione

La prevenzione della mononucleosi, causata dal virus di Epstein-Barr, si basa principalmente sull’evitare il contatto con la saliva delle persone infette. Ecco alcune strategie per ridurre il rischio di contagio

Ambienti puliti: mantenere un ambiente pulito e igienico può aiutare a ridurre il rischio di trasmissione.

Evitare la condivisione di oggetti personali: evitare di condividere oggetti che possono essere contaminati con saliva, come giocattoli o posate.

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